Vol. 9 - François Perraud - ©2024 Roberto Caccialanza | Ricerca, fotografia, pubblicazioni, mostre

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SERIE "STORIE DI FOTOGRAFI"
VOL. 9 - FRANÇOIS PERRAUD

François Perraud.
"Doyen des photographes"
Text in Italian, with image captions and a 15-page abstract in English

Il libro di 140 pagine a colori (62 immagini) è il vol. 9 della SERIE "STORIE DI FOTOGRAFI".




ABSTRACT
La nona monografia della serie «Storie di fotografi» è dedicata a François Perraud (il cui nome continua ad essere erroneamente citato in molte fonti come Philibert). L’approfondimento dà conto della ragguardevole quantità di notizie inedite e significative trovate sulla vita e sull’attività del celebre dagherrotipista, in particolare per quanto riguarda l’Italia e la Francia: vengono descritte le collaborazioni di Perraud a Tolone con Alfred Désiré Boulland (nel testo in italiano ne viene proposta una breve biografia), a Torino e a Milano (Dubray e Naturani), ad Atene (Philippos Margaritis, del quale si danno alcune informazioni inedite), a Lione e a Marsiglia (Dupont ed altri).
Fra i numerosi scoop vi è l’informazione di quando Perraud arrivò a Corfù e a Zante, prime tappe del viaggio che nel 1847 lo portò ad Atene e in seguito a Creta, Smirne e Costantinopoli. Nel testo si presentano altre notizie di estrema importanza: il resoconto della sua attività a Milano, Perugia, Roma, Torino; la ricostruzione del rientro nella città natale dopo il lungo viaggio in Italia, Grecia e Turchia; la spiegazione del legame fra Perraud e i fratelli Mayer, e quello con l’Athénée de Photographie; l’esistenza degli atelier di dagherrotipia a Bordeaux e a Parigi; la registrazione del brevetto industriale per la magnetizzazione di impianti elettrici e l’acquisizione della ‘Société des machines à moteur électrique’ di Lione; l’acquisto e la vendita del podere di Bionnaz; il luogo e la data di morte; le cartes de visite con l’indicazione «Doyen des Photographes»; i successori a Lione e a Marsiglia; la parentela con le dagherrotipiste Marie Perraud e Maria Chambefort.
Il libro contiene il testo biografico in lingua italiana (26 pp.), un abstract in inglese (15 pp.) e gli elenchi delle immagini pubblicate (in italiano e in inglese).


PRESENTAZIONE
Facendo ricerca può capitare di sbagliare: è quanto accaduto nel caso di Perraud, con riferimento al testo biografico pubblicato nella prima edizione del libro Milano crocevia di fotografi (1839-1869). La storia sconosciuta della fotografia, uscita nel dicembre 2019.
L’errore più importante è stato commesso nello stabilire l’identità e quindi la data di nascita del dagherrotipista nativo di Mâcon che fu in Italia negli anni Quaranta del XIX secolo: non ho valutato altre possibilità, tanto ero convinto di dover cercare Philibert. D’altronde perfino Eugène Constant, in un testo del 1855 che ripercorre la vita e l’attività professionale di Perraud, lo indica con tale nome, affermando – peraltro – che era nato nel 1815 (!). Va detto, per chiarezza, che nel corso delle ricerche, durate un paio di anni, non è mai emerso il nome Philibert in relazione a Perraud.
Ebbene, per mettere rimedio a queste inesattezze e per offrire ulteriori ragguagli su Perraud ho voluto dedicargli la nona monografia della serie «Storie di fotografi» . L’approfondimento è un’occasione per dare conto della ragguardevole quantità di notizie inedite e significative trovate sulla vita e sull’attività del celebre dagherrotipista, in particolare per quanto riguarda l’Italia e la Francia; vengono inoltre descritte le collaborazioni di Perraud a Tolone con Alfred Désiré Boulland (nel testo in italiano ne viene proposta una breve biografia), a Torino e a Milano (Dubray e Naturani), ad Atene (Philippos Margaritis, del quale si danno alcune informazioni inedite), a Lione e a Marsiglia (Dupont ed altri).

Fra i numerosi scoop offerti vi è l’informazione di quando Perraud arrivò a Corfù e a Zante, prime tappe del viaggio che nel 1847 lo portò ad Atene e in seguito a Creta, Smirne e Costantinopoli. Nel testo si presentano altre notizie di estrema importanza, fra le quali: il resoconto della sua attività in Italia (Milano, Perugia, Roma, Torino); la ricostruzione del rientro nella città natale dopo il lungo viaggio in Italia, Grecia e Turchia; la spiegazione del legame fra Perraud e i fratelli Mayer, e quello con l’Athénée de Photographie; l’esistenza degli atelier di dagherrotipia a Bordeaux e a Parigi; la registrazione del brevetto industriale per la magnetizzazione di impianti elettrici e l’acquisizione della ‘Société des machines à moteur électrique’ di Lione; l’acquisto e la vendita del podere di Bionnaz; il luogo e la data di morte; le cartes de visite con l’indicazione «Doyen des Photographes»; i successori a Lione e a Marsiglia; la parentela con le dagherrotipiste Marie Perraud e Maria Chambefort.
Ciò che, per vari motivi, è stato possibile fare solo in parte, è una ricerca approfondita sui periodici ateniesi (dovuta principalmente alla difficoltà nel comprendere la lingua e alla carenza di esemplari digitalizzati consultabili on-line). Dunque il periodo della vita e dell’attività fotografica di Perraud nella capitale greca e ancora di più nella penisola anatolica rimane in buona parte da indagare.

Purtroppo – come fatto nel volume precedente su Adolphe (Adolfo) Legros – voglio segnalare che in alcuni casi ho dovuto rinunciare a pubblicare documenti particolarmente significativi a causa delle cifre esose richieste da Musei, Biblioteche e Archivi per fornire le riproduzioni digitali e concedere i diritti (dai 60 ai 130 € cadauna !): tali costi sono proibitivi per chi – come il sottoscritto – non è supportato da Istituzioni, sponsor, grandi editori, ecc., e che quindi deve arrangiarsi per autoprodurre le proprie opere dalla A alla Z; lavori che paradossalmente – una volta pubblicati – si rivelano utili se non determinanti per datare e comprendere le caratteristiche degli oggetti che quegli stessi Musei, Biblioteche e Archivi possiedono.
Aggiungo che in questo caso come per Stefano Lecchi – in considerazione dell’importanza del personaggio – è stato compiuto un ulteriore sforzo economico per offrire un’adeguata sintesi in lingua inglese.

© ROBERTO CACCIALANZA


Questa eccellente monografia, ben illustrata, esamina in dettaglio la carriera di François (alias Philibert) Perraud, un dagherrotipista francese che viaggiò attraverso l'Italia e la Grecia negli anni Quaranta dell'Ottocento, lasciando dietro di sé un patrimonio di materiale ancora da scoprire che ancora occasionalmente emerge. Le sue immagini più note di monumenti greci ora si trovano al J. P. Getty Museum di Los Angeles, ma questa bella monografia rivela la portata della sua carriera e lo distingue come un vero pioniere.
La ricerca originale di eccezionale interesse è dell'autore, Roberto Caccialanza. Contiene un ottimo abstract in inglese di 15 pagine, anche se il testo è in italiano.

Post di Michael G. Jacob pubblicato sul sito "British photographic history"
INDICE DEL LIBRO


Introduzione dell’Autore | 29

François fils e la famiglia Perraud a Mâcon | 31
Prime esperienze di dagherrotipia a Genova | 32
Perraud a Torino: la collaborazione con Chales Florimond Dubray | 32
Tolone: la collaborazione con Alfred Désiré Boulland (sua breve biografia) | 33
L'attività di dagherrotipista in Italia (Milano, Napoli, Perugia, Roma) | 35
Il viaggio verso Atene (Corfù, Zante) | 38
Atene, il diario Winstrup e i dagherrotipi del J. Paul Getty Museum | 39
Philippos Margaritis (alcune informazioni inedite) | 40
Candia, Smirne, Costantinopoli | 41
Il rientro in Francia, la Maison 'Mayer frères' di Parigi e l'Athénée de Potographie | 42
'Mayer frères' e Perraud a Bordeaux | 43
La Maison Perraud a Lione | 44
La 'Société des machines à moteur électrique' | 50
Da Lione a Marsiglia | 51
Epilogo | 54

Marie Perraud e Mademoiselle Maria Chambefort | 54

Note e riferimenti bibliografici | 59

Figure | 65

Elenco delle figure | 134
Principali fonti consultate | 137
Ringraziamenti speciali | 137

ELENCO DEI NOMI CITATI


Anderson James
Arnaude Jules Ignace Bouillerce
Belisario (fotografo)
Berjen (chimico)
Besson Ernest
Binet Alfred
‘Bisson frères’
Boglioni Gioachino
Boissonnet Michel
Boulland Alfred Désiré
Boulland Édouard
Boulland Julie Emélie
‘Boulland et Perraud’
‘Bouvery, Crestin et Cie’
Bouvery Louis-Joseph
Brasdefer Josepine
Brion d’Orgeval Camille
Cabanel Alexandre
Cabannon Victoire
Caen John
Caneva Giacomo
Cassien (fotografo)
‘Cazalis E. et Cie’
Chambefort Jean Louis
Chambefort François
Chambefort Maria
Chanony Robert
Chauche (pittore, ritoccatore)
Chevalier Charles
Chialli Luigi
Claudet Antoine
Claudet Zacharie
Clifford Charles
Constant Eugène
Crestin Léopold
Crouy Louis-Hilaire
Davanne Louis-Alphonse
‘Deroche & Heyand’
Dessendier Émile
Disdéri
‘Dodero et Comp.’
Du Campe de Rosamel Claude-Charles-Marie (capitano)
Dubray Charles Florimond
Dubray Jean Baptiste; Dubray Giovanni Battista
Dubray Angélique Joséphine Gabrielle; Dubray Giuseppina
Dumas Alexandre
Dupont Maurice
Dupont Eugène
Dupont Paul
Durand Philippe-Fortuné
Duroni Alessandro
Eraud Marius
Ètienne (dagherrotipista)
Fedèle (fotografo)
Ferrand Jean-Claude-François
Ferrary (fotografo)
Fichet Marie Charlotte
Flachéron Frédéric (Flachéron Jean-François-Charles-André)
Flachéron Isidore
Florin (dagherrotipista)
Fortoul Hippolyte Nicolas Honoré (ministro)
Fory (pittore, scultore)
Fragney Louis Antoine Constantin
François A. (fotografo)
Germansa Annette
Gilibert F. (capitano)
Girault de Prangey Joseph-Philibert
Giron des Anglonnes (Pedro de Alcantara Téllez-Giron y Fernandez de Santillan)
Giroux Alphonse William Molyneux
‘Grande Photographie Générale’
Gross Carlo
‘Duroni et Molteni’
Jamin Jean-Théodore
Joguet Gabriel
Kaiser P. J. (dottore)
Kaiser Pirmin (Firmin)
Laresche Auguste
Lavenir Antoine
Lavenir Marie
Lecchi Stefano
Legros Adolphe (Adolfo)
Lüth Christiane
Luitpold di Baviera (principe)
MacPherson Robert
Maréchal Leon
Margaritis Philippos
Marin (fotografo)
Martin (dagherrotipista)
‘Mayer frères’
Mayer Léopold Ernes
Mayer Louis Frédéric
‘Meissner e Stentzel’ (o Stenzel)
Monaton Philippe
Moraille P. (fotografo)
Naturani Santino
Normand Alfred-Nicolas
Moussier Théodore-Prosper
Nannerini Massimiliano
Oldemburg Amalia, di
Origo Gioacchino
Ottone I (re)
Perraud Benoit
Perraud Catherine
Perraud Claude
Perraud Elisabeth
‘Perraud et Cie’
‘Perraud et Dupont’
Perraud François (père)
Perraud Jeanne Marie (Mariette)
Perraud Pierre
Perraud Vincent
Petit Pierre
Pinel-Peschardière François
Pio IX (papa)
Piot Eugène
Piscatory, madame
Piscatory Théobald-Émile-Arcambal
Plaisant G.
Pochet Jean-Louis
Poyard Charles
Poyet Claudius
Ragut (miniaturista)
Rey (fotografo)
Robin (dagherrotipista)
Robinson Henry Peach
Rollet Adrienne
Romieu (fabbricante di dagherrotipi)
Rondoni Francesco
Roque Phocion
Rubino L. (fotografo)
Séraphin Dominique
Sgambati Filesio Antonio
Sgambati Pietro Paolo
Signoret Magdelaine
Siran, mademoiselle (fotografa)
‘Société Photographique Lyonnaise’
‘Société Photographique Parisienne’
Sutton Thomas
Terris (fotografo)
‘Terris et Vitagliano’
Thierry (dagherrotipista)
Thobert Polycarpe
Thomas Richard W.
Tolobowski (Ministro di Polonia a Genova)
Tsokos Dionysios
Turpin Louis
Vaillat (dagherrotipista)
Victoire André
Villeman Claude
Vitagliano Ferdinand
Waldstein Giacomo
Wimann (chimico)
Winstrup Hanne

COME ACQUISTARE IL LIBRO


140 pagine a colori (62 illustrazioni), dimensioni 29,7x21 cm.
copertina morbida 300 gr. soft touch, pagine carta patinata pregiata opaca 130 gr.
youcanprint self-publishing (photography:k | series), ottobre 2023

ISBN: 9791221422054

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