2015-02 - Ricostruzione del ponte sul Po - ©2024 Roberto Caccialanza | Ricerca, fotografia, pubblicazioni, mostre

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CREMONA AMARCORD
IL PONTE SUL PO

La ricostruzione e l'inaugurazione del ponte
in ferro sul Po dopo la Guerra


Articolo pubblicato il 1° febbraio 2015.

Con le straordinarie ed assolutamente inedite immagini della bonifica e recupero rottami, della ricostruzione del ponte in ferro nonché della sua inaugurazione, si conclude la serie di articoli dedicati alla II Guerra Mondiale.

A differenza di quanto promesso, i lavori di ripristino della sezione stradale del ponte non ripresero che alla volta del 17 giugno 1947 e si svolsero in due tempi: prima furono ricostruite la sezione stradale e la passerella pedonale, in seguito la travata ferroviaria. Ma prima di tutto fu necessario rimuovere una grande mole di rottami che nei tempi di magra affioravano nel Po rendendo difficoltosa e pericolosa la navigazione: due palombari “di meravigliosa abilità e dai nervi a posto, decorati dalla Marina con medaglia d’oro e d’argento”, muniti di dinamite e -più tardi- supportati da due pontoni galleggianti, estrassero dall’acqua i resti delle campate. Il ferro veniva poi trasportato alla ‘ILVA’ di Marghera per essere fuso e riutilizzato nella costruzione del nuovo ponte.
Una volta bonificata l’area, si iniziò ad preparare le sezioni di travata che furono assemblate a terra al ritmo di una al mese e in seguito trasferite al loro posto definitivo grazie a una coppia di enormi zattere galleggianti unite solidamente fra loro e manovrate per mezzo di cavi d’acciaio e argani. L’operazione di trasferimento della prima campata dal cantiere in sponda piacentina iniziò il 21 agosto 1847 e dopo due giorni fu conclusa con il deposito del traliccio di ferro, attraverso martinetti idraulici, sugli appositi sostegni predisposti in cima ai piloni. Una volta terminato il ripristino della travata, questa fu lastricata con piastrelle di materiale cementizio compresso (la parte ottocentesca in sponda piacentina rimase pavimentata di cubetti di porfido); stesso trattamento fu utilizzato per la passerella pedonale (che prima era formata da assi di legno).
Il 1° luglio 1848 gli operai montarono le targhe alle estremità del nuovo tratto di ponte: a sinistra “ILVA / STABILIMENTO DI / MARGHERA / ANNO 1948”, a destra “MOTTURA / E / ZACCHEO / MILANO”. Il giorno 8 fu eseguito il collaudo e il 12 si tenne l’inaugurazione alla presenza del Ministro dei Lavori Pubblici on. Umberto Tupini. Il Ministro fu salutato dai ghiaiaioli che allinearono lungo la riva di fronte alla Canottieri Baldesio le loro imbarcazioni decorate a festa; gli operai che avevano lavorato alla ricostruzione del ponte si disposero vicino all’imboccatura del tunnel. Al termine dei discorsi di rito, mentre la figlia più giovane di un operaio deceduto durante i lavori, Rosa Caporali, procedeva al battesimo del ponte infrangendo una bottiglia di spumante contro la trave metallica all’inizio del tunnel, il Ministro tagliò il nastro per inaugurare il manufatto. Una ‘Balilla’ con targa CR 7094 proveniente da Cremona fu il primo mezzo ad attraversare il viadotto.
Il 21 ottobre gli operai terminarono la verniciatura.
Il ponte in ferro fra Cremona e Castelvetro fu il primo di grandi dimensioni ad essere ripristinato fra quelli a cavallo del Po. Scomparvero così per sempre sia il ponte di barche che i traghettatori “con le loro folli pretese”.

Lettura consigliata: R. Caccialanza, I ponti sul Po fra Cremona e Castelvetro (1862-2012), Fantigrafica, Cremona 2012.


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