2015-01 - Bombardamento del ponte sul Po - ©2024 Roberto Caccialanza | Ricerca, fotografia, pubblicazioni, mostre

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CREMONA AMARCORD
IL PONTE SUL PO

I bombardamenti
del ponte in ferro sul Po


Articolo pubblicato il 18 gennaio 2015.

Dopo il tragico bombardamento della città del 10 luglio 1944, il giorno 12 toccò al ponte di ferro sul Po, la cui prima campata in sponda cremonese era già stata danneggiata dai tedeschi in fuga. Alle ore 9:49 un primo gruppo di ventiquattro bimotore ‘Martin B-26 Marauder’ si avvicinò all’obiettivo ma l’attacco non andò a segno in quanto le truppe germaniche avevano generato cortine fumogene che disorientarono i piloti. Una seconda squadriglia rilasciò ben 143 bombe da 1000 libbre GP che danneggiarono gravemente la seconda campata stradale lato-Cremona. Il giorno successivo, alle 10:19 e di nuovo alle 18:50, ulteriori attacchi demolirono quasi completamente le rimanenti campate poste sul fiume, sprigionando la potenza di 542 bombe da 100 libbre GP ciascuna. Quella stessa sera furono collocati in fondo al viale Po, poco oltre la via del Porto, alcuni cavalli di Frisia per impedire l'accesso ai curiosi. L’attacco finale venne sferrato dalla collaudata squadriglia del colonnello Holzapple, comandante del ‘319th Bombardment Group’, che il 16 luglio alle ore 8:24 diede il colpo di grazia alla sezione ferroviaria che attraversava il Po (furono distrutte la seconda e la terza campata).
Dal 19 luglio l’attraversamento del fiume fu espletato grazie a un servizio di traghetti gestito per conto del Comune di Cremona dai barcaioli del ‘Consorzio interprovinciale pel traghetto sul Po’. Per raggiungere la sponda opposta si pagavano 5 Lire a persona, altrettante per bicicletta, 15 per una motocicletta, con aggiunta di 3 Lire per l’eventuale bagaglio. Il traghetto pubblico funzionava dalle ore 5 alle 21.
Il 30 settembre 1944 fu bombardata la ‘Maginot’, un deposito di carburante a sud-ovest del ponte in ferro, costruito dai tedeschi per approvvigionare i propri mezzi armati, inoltre alcuni ordigni furono sganciati nell’area posta fra gli attuali Dopolavoro Ferroviario e CRAL Tamoil, dove si trovava un altro piccolo deposito di carburante.

Lettura consigliata: R. Caccialanza, I ponti sul Po fra Cremona e Castelvetro (1862-2012), Fantigrafica, Cremona 2012.


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