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CREMONA AMARCORD
LE GRANDI PIENE DEL PO

Le grandi piene del fiume Po
nel corso della storia


Articolo pubblicato il 6 dicembre 2014.

Le ultime settimane sono state caratterizzate da titoli e articoli sensazionalistici sulle condizioni del livello del Po. A voler essere precisi il valore di m. 4,38 sopra lo zero idrometrico raggiunto alle ore 19 circa del 17 novembre (il livello più alto raggiunto nel 2014) non è che il 26° in ordine di grandezza dal 1801.
La massima piena storica, come è noto, si è verificata il 18 ottobre 2000, quando il fiume raggiunse il livello di ben 6,15 metri sopra lo ‘zero idrometrico’ (tuttavia il valore considerato ufficiale dall’AIPO - Agenzia Interregionale per il fiume Po fu 6,34). Rientra pienamente nella norma la concentrazione delle piene ed alluvioni nei periodi fra il 15 ottobre e il 15 novembre, con alcune eccezioni nei mesi di settembre e dicembre; altro periodo foriero di escrescenze del fiume è di norma tra aprile e maggio, con una concentrazione maggiore in quest’ultimo mese.
Per contro la magra storica si è verificata il 21 luglio 2006, quando il Po scese a 7,86 metri sotto lo zero idrometrico. Fra la massima piena del 2000 e la magra record del 2006 intercorrono ben 14 metri e 20 centimetri di acqua, ovvero un palazzo di quasi cinque piani!
È opportuno ricordare che lo ‘zero idrometrico’ è diverso in ogni località e quindi ogni idrometro (Piacenza, Ponte della Becca, Casalmaggiore, ecc.) fa caso a sé. La prima notizia di idrometro a Cremona risale almeno al 1821, quando in realtà tale scala graduata si trovava sul corso del Morbasco, poco fuori di Porta Po; fu successivamente spostato verso il Po e, in occasione della costruzione del ponte in ferro (1887-1892), ne fu allestito uno sul rilevato d’accesso in sponda cremonese, dove si trova tutt’oggi. Il Po all’epoca dell’inaugurazione del ponte e fino agli anni Quaranta-Cinquanta aveva un livello medio molto prossimo allo ‘zero idrometrico’, che per intenderci corrisponde al cambio di colore (e di materiali costruttivi) dei piloni, ossia la linea che divide i mattoni della parte bassa delle pile dalle marmitte di granito. Questo dovrebbe essere il livello ‘normale’ del fiume, che invece fra gli anni Sessanta-Ottanta ha scavato un canale fra il 1° e il 2° pilone abbassando notevolmente la quota idrometrica.
Tornando all’evento del 17 novembre, così come a quelli minori del mese di novembre e l’ultimo in corso, si tratta di ‘ordinaria amministrazione’, quindi nulla di che preoccuparsi o stupirsi, se non godere del meraviglioso spettacolo offerto da un fiume oggi (purtroppo) ridotto in discarica ‘abusiva’.

Lettura consigliata: R. Caccialanza, Cremona e le sue torri, Cremona, Fantigrafica, 2009.


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