CREMONA AMARCORD
GIUSEPPE CREMONINI BIANCHI

Giuseppe Cremonini Bianchi (1866-1903)
Un celebre cremonese dimenticato in patria
Articolo pubblicato il 20 dicembre 2015.
Come purtroppo spesso accade anche nella nostra bizzarra città, personaggi celebri persino a livello mondiale vengono dimenticati (o ignorati) proprio nel luogo in cui nacquero. Fra gli altri, è il caso di Giuseppe Cremonini Bianchi, artista lirico, che si distinse sulle scene fra l’ultimo decennio del XIX secolo e il 1903, quando la sua sorprendente carriera venne stroncata da una morte prematura. Tanto più che Giuseppe Bianchi aveva scelto di adottare il nome d’arte “Cremonini” volendo rendere omaggio proprio a Cremona, che poi l’ha rapidamente dimenticato.
Cremonini, nato nel 1866 da Giovanni, cappellaio, esercitò la professione paterna sino all’età di circa diciotto anni, quando la passione per il canto e la musica lo portarono -grazie all’interessamento di un altro musicista cremonese, Giovanni Pozzali- a frequentare la scuola scaligera di Giuseppe Cima, del quale il promettente allievo diventò pupillo.
Cremonini esordì ufficialmente nel 1889 al Teatro Politeama di Genova interpretando il personaggio Carlo nella Linda di Chamounix di Gaetano Donizetti. Seguirono le esibizioni al ‘Filodrammatici’ e al Manzoni’ di Milano (La Favorita di Donizetti), al ‘Coccia’ di Novara, al ‘Guidi’ di Pavia… Nel 1891 andò in scena Romeo e Giulietta di Gounod al ‘Rossini’ di Venezia, prima di affrontare la prima trasferta internazionale a Bucarest. Ormai la carriera di Cremonini era meritatamente decollata. Seguirono le recite al ‘Covent Garden’ di Londra (1892), al ‘Regio’ di Torino (1893), e a Buenos Aires (1893, 1894), alla Scala, a Madrid, a Roma… Nel 1895 fu al ‘Metropolitan Opera House’ di New York per portare in scena La Favorita: “il signor Cremonini, un giovane tenore italiano che ha fatto la sua prima apparizione in questo paese”, fu applaudito in modo generoso. L’esperienza newyorkese -e comunque statunitense- proseguì fino al 1901 (interpretò la Tosca, poi ripresa a Boston e Chicago).
L’ultima esibizione fu proprio a Cremona, dove era rientrato dopo la lunga tournée negli USA, e dove aveva portato in scena la Manon Lescaut di Puccini e la Lucia di Lammermoor. Nella primavera del 1903, al ‘Politeama Verdi’, interpretò la Manon di Massenet, pochi giorni prima di morire all’età di 36 anni a causa di una polmonite alla quale si aggiunse un attacco di meningite. Il ‘Politeama’ chiuse per lutto interrompendo gli spettacoli.
Come detto pocanzi, malauguratamente la Città di Cremona si è curata in modo assai sporadico di ricordare il concittadino famoso e apprezzato in tutto il mondo per le sue particolari capacità vocali: gli è stata dedicata una via nel quartiere alle spalle della clinica S. Camillo (1958) e fra il 1872 e il 1874 è stata organizzata una serie di iniziative nel 70° anniversario della morte.
Ad ovviare a questa grave mancanza di attenzione su un personaggio di tale importanza verrà in aiuto il nuovo studio biografico -in corso di pubblicazione- a cura di Antonio Beltrami, non nuovo a imprese di questo genere. Il libro vedrà presto la luce, giusto nel 150° anno dalla nascita di Cremonini. Sarà senz’altro uno strumento completo ed efficace per conoscere (e riscoprire) la vita del grande tenore che portò con orgoglio il nome della nostra Città nel mondo.