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RECENSIONI MOSTRE
IL GIAPPONE SEGRETO

Il Giappone segreto
Capolavori della fotografia dell'800


Una mostra di grande interesse storico, artistico, tecnico-fotografico e iconografico, quella che è stata aperta dal 5 marzo al 5 giugno 2016 a Parma nel Palazzo del Governatore.

Il Giappone segreto: capolavori della fotografia dell’800 è una esposizione di 172 meravigliose stampe fotografiche originali all’albumina (la tecnica maggiormente diffusa nel XIX secolo). Gli esemplari, in varie dimensioni, dalla carte de visite a formati più ampi, sono colorati a mano con straordinaria maestria, fino a raggiungere -in molti casi- la perfezione (tanto da sembrare fotografie “a colori” come le intendiamo oggi). Di questo procedimento di coloritura si occuparono pittori che -come del resto era già avvenuto in Europa alcuni lustri prima- con l’avvento e la diffusione della fotografia si erano trovati senza lavoro. Quindi dal mestiere di pittori di stampe xilografiche e di katagami questi artisti si convertirono al ritocco e alla coloritura miniata di fotografie (in media servivano dalle sette alle dieci ore per completare una sola opera di alta qualità come quelle esposte in mostra).
Ritratti, vedute, scorci, monumenti, fiori, momenti di vita quotidiana, scene femminili, mestieri, gli usi e l’abbigliamento tipico di quei luoghi… Così viene rappresentata l’intera cultura Giapponese. A documentare tutto ciò alcuni fotografi locali e due italiani che, prima di altri, con spirito tanto pionieristico quanto imprenditoriale, raggiunsero le terre del Sol Levante in cerca di nuovi affari: Felice Beato e Adolfo Farsari.
Felice Beato (Corfù, 1832 - Firenze, 29 gennaio 1909), fratello dell’altrettanto conosciuto Antonio (fotografo a sua volta e anch’egli autore di celebri reportage dai territori del Medio Oriente, India e nord Africa), dal 1864 aprì uno stabilimento a Yokohama nel quale iniziò a produrre album rilegati con eleganza e contenenti immagini raffinate che documentavano la vita e i luoghi del Giappone. La moda lanciata da Beato si diffuse rapidamente e, dato l’enorme successo di questa produzione. Il 21 ottobre 1865, al Cairo, fu iniziato alla Massoneria. Nei decenni successivi, ai primordiali e tradizionali album con copertine di pelle o di cartone si sostituirono manufatti ben più raffinati come quelli rivestiti in seta o di legno laccato (alcuni splendidi esemplari sono in mostra e le fotografie interne sono ‘sfogliabili’ per mezzo di appositi tablet).
Adolfo Farsari (1841-1898), imprenditore vicentino, si distinse per la qualità pittorica delle opere realizzate in studio (ritratti).

Nelle varie sale ove si sviluppa il percorso espositivo fotografico si trovano anche alcuni kimono finemente ricamati, maschere da teatro e una splendida armatura di samurai completa del XVIII secolo.


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