2015-10 - Il porto fluviale (1960) - ©2024 Roberto Caccialanza | Ricerca, fotografia, pubblicazioni, mostre

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CREMONA AMARCORD
IL PORTO FLUVIALE

2 ottobre 1960
L'avvio dei lavori per il nuovo porto di Cremona


Articolo pubblicato il 4 ottobre 2015.

Prevista per il 25 settembre 1860, la visita a Cremona del Presidente della Repubblica on. Giovanni Gronchi fu rinviata a domenica 2 ottobre.
Giunto in Stazione alle ore 10, fu accompagnato in Prefettura per un incontro con il sindaco Attilio Feraboli e la Giunta Comunale, il Presidente e i rappresentanti dell’Amministrazione provinciale, tutti i Sindaci della provincia e altre autorità. Alle 10:30 Gronchi presenziò alla Messa in Duomo, in seguito partecipò e chiuse il Convegno Nazionale sull’Idrovia padana Locarno-Venezia (presso la Biblioteca Governativa). Alle 12:30 diede il via ai lavori di costruzione del nuovo porto fluviale con lo scoprimento di un cippo marmoreo eretto per ricordare l’avvenimento (ancora oggi esistente nei pressi della scalinata che dà sul lungo Po Europa, anche se piuttosto trascurato). Sulla targa applicata alla base della stele fu inciso il testo: “OVE FIN DAI TEMPI ROMANI – CREMONA EBBE FIORENTE PORTO MERCANTILE – IL 25 SETTEMBRE 1860 – IL COMUNE E LA PROVINCIA – ONDE RIDARE A CREMONA LA SUA ANTICA PROSPERITA – CON LA RIPRESA DELLA NAVIGAZIONE FLUVIALE – HANNO DATO INIZIO ALLA COSTRUZIONE DEL NUOVO PORTO – PRESENTE IL CAPO DELLO STATO – GIOVANNI GRONCHI” (naturalmente la data fu modificata in tempo per la cerimonia del 2 ottobre).
Dopo l’inaugurazione del monumento il Presidente Gronchi, insieme al Presidente della Provincia avv. Ghisalberti, premettero un pulsante che fece brillare la prima mina che simboleggiava l’inizio dei lavori del porto. Seguirono una sfilata di natanti sul fiume (in occasione del I raduno motonautico e del raid Pavia-Venezia, ivi compresa una “caratteristica caccia al tesoro”), la benedizione del Vescovo e la consegna della bandiera alla nave-cisterna Cremona (grande drappo grigio chiaro con croce rossa).
In occasione della cerimonia sul Po venne allestita una enorme intelaiatura di tubi per sostenere il palco lungo 70 metri e largo 20. Furono scavate 340 buche per accogliere altrettanti pennoni (alcuni nei pressi del palco, altri lungo il percorso del corteo presidenziale). Una ditta di Milano si occupò degli addobbi; furono ordinati fiori da Sanremo che servirono per addobbare lo scalone e le sale di rappresentanza del Palazzo Comunale.
Alle 17 il Presidente Gronchi si recò ai Magazzini Generali e Frigoriferi di via Cavo Cerca, a seguire in Comune per un ricevimento prima di essere accompagnato in Stazione per il rientro a Roma.

Gronchi auspicò e caldeggiò vivamente la “sollecita attuazione del sistema idroviario”. Oggi, a distanza di 55 anni, stiamo ancora aspettando il completamento di quel lungimirante progetto teso a far tornare il Po quella grande ed efficiente via commerciale che fu nel passato…




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