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CREMONA AMARCORD
IL MERCATO COPERTO

1884 e 1888: i progetti per un
mercato coperto in cortile Federico II


Articolo pubblicato il 30 agosto 2015.

Il 24 settembre 1888 Claudio Pozzi scrisse all’amico Sacchi per presentargli il progetto di mercato coperto dei grani ad uso di Borsa di Commercio: affinché la piazza commerciale di Cremona potesse “suscitare l’interesse del grosso negoziante, del fornitore, ecc.” si rendeva necessario l’allestimento di un luogo idoneo da costruirsi non nella piazza Cavour (come proposto dal sindaco Puerari che stava contestualmente studiando un progetto di copertura in ghisa), ma nel cortile del Palazzo Municipale. Alla parte antica dell’edificio sarebbe stata aggiunta una struttura in ferro e vetri a riparo dello spazio sottostante da affittare a negozianti, industriali, commissionari della città e della provincia: sarebbe stato un vero e proprio ritrovo da adibire alla contrattazione delle merci e dei prodotti. L’idea -affermò Pozzi- non era nuova, essendo stata studiata e approvata nella seduta della Società Commercianti del 15 maggio dell’anno precedente (venne perfino “raccomandata ed appoggiata” dagli agricoltori), ma presso l’Archivio di Stato di Cremona esiste la documentazione di altre proposte -complete di costi di attuazione- risalenti al 1884. Una, in particolare, quella della ditta ‘Bosisio, Larini, Nathan & C.’ di Milano (20 giugno), aveva per titolo Progetto di tettoja con copertura a vetri pel cortile del Palazzo Comunale di Cremona: nel fascicolo si trova una cianografia che mostra nel dettaglio l’idea della struttura da realizzarsi. Anche la ditta ‘Tesini-Podestà’ di Cremona (officina meccanica con fonderia premiata nel 1880 con medaglie d’oro e d’argento ministeriali), via Belcavezzo n. 8, il 22 marzo 1884 aveva presentato una relazione, un “computo chilogrammico con preventivo di spesa” e quattro tavole di disegni (pianta della tettoia, sezione trasversale media, sezione longitudinale, dettaglio del sistema di costruzione, che tuttavia non sono reperibili nella cartella). Al concorso di idee parteciparono altre due ditte, la proposta di una delle quali -quella della ‘De Michieli-Bernasconi’ di Como, fu ritenuta dall’Ufficio Tecnico del Comune la “più appropriata e conveniente […] tanto nei rapporti estetici che finanziarj”. Il Consiglio municipale deliberò di affidare la costruzione a tale stabilimento per un importo complessivo di 17000 Lire (2000 destinate per le opere preparatorie), ben 6500 meno del preventivo offerto da ‘Tesini-Podestà’.
Come è evidente il lavoro non fu mai eseguito per un’improvvisa mancanza di fondi (…) e per non ben precisati motivi strutturali.


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