2015-05 - Non solo Betri (Fotografia dell'Emilia Romagna) - ©2024 Roberto Caccialanza | Ricerca, fotografia, pubblicazioni, mostre

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STORIA DELLA FOTOGRAFIA A CREMONA
NON SOLO BETRI...

Non solo Betri.
Cremona vista attraverso le immagini
della "Fotografia dell'Emilia" di Pietro Poppi


Articolo pubblicato sul periodico digitale "ArtVentuno" il 24 maggio 2015.

Aurelio Betri non fu l'unico a ritrarre la città di Cremona nell'Ottocento. Tra i fotografi che nella seconda metà del XIX secolo si cimentarono con i monumenti cremonesi vi fu anche Pietro Poppi, che ottenne riconoscimenti in ambito nazionale e internazionale.

Aurelio Betri non fu, ovviamente, l’unico a ritrarre Cremona e i suoi monumenti nell’Ottocento. Infatti nella nostra città giunsero, in varie epoche, fotografi con ambizioni (e capacità) decisamente meno provinciali dei professionisti locali.
In questa occasione si propongono ad esempio tre immagini prodotte dalla rinomata "Fotografia dell’Emilia" di Bologna e commercializzate negli anni Ottanta del XIX secolo, come quelle del nostro Betri (in società e sotto la supervisione del celebre meneghino Icilio Calzolari). Esse ritraggono la facciata del Duomo, il cortile del Palazzo Stanga in via Palestro e il cortile del Monte di Pietà (ossia Palazzo Fodri in Corso Matteotti).

La "Fotografia dell’Emilia" di Pietro Poppi
Nato a Cento nel 1833, inizialmente si avvicinò -come tanti all’epoca- all’arte della pittura, appresa fin dal 1850 presso l’Accademia Pontificia di Belle Arti. Nel giugno del 1863 si mise in società con tale Adriano Lodi e aprì, in via Mercato di Mezzo n. 56, un esercizio per lo “spaccio e vendita di carte, stampe, effetti di cancelleria, chincaglie ed altri simili generi”. La società fu sciolta alla fine di giugno 1865 e un mese più tardi ne nacque un’altra, avente per oggetto la fotografia, costituita insieme al già professionista Roberto Peli, denominata "Peli, Poppi & C." (sede in via S. Mamolo n. 102). Tale società ebbe vita assai breve, e risulta sciolta già nell’aprile 1866 in quanto la proprietà e direzione dello stabilimento risultano assunte dal “solerte e pratico” Poppi. Dopo la separazione, Peli continuò la sua attività nell’atelier di via Mercato di Mezzo, mentre la "Fotografia dell'Emilia" di Poppi restò, almeno fino al 1869, in via Mercato di Mezzo n. 56 (2° piano), successivamente in via S. Mamolo (oggi via d’Azeglio).

Cataloghi e riconoscimenti
Poppi nel 1871 produsse un primo Catalogo della "Fotografia dell’Emilia" con immagini delle città di Bologna e Ravenna, che fu integrato nel 1879 da un altro catalogo -in lingua francese- comprendente anche vedute di Ferrara e di Urbino (dove il professionista operò nel 1877). Poppi fu, come Betri, iscritto alla Regia Accademia Raffaello di Urbino, ma in seguito all’opera fotografica svolta in quella città ne divenne anche socio corrispondente. In seguito alla pubblicazione di un ennesimo catalogo nel 1884, di nuovo in lingua francese, Poppi guadagnò la nomina di fotografo fornitore di Sua Altezza Reale il duca di Montpensier. Nel 1888 la "Fotografia dell’Emilia" di Poppi non solo partecipò all’esposizione Emiliana ottenendo una medaglia d’oro e una menzione speciale “con gioiello di S. M. la Regina d’Italia”, ma fu anche “unica concessionaria del Comitato esecutivo per le riproduzioni fotografiche” che riguardavano il Salone. In quel periodo Poppi editò un nuovo Catalogo generale della "Fotografia dell’Emilia", questa volta in italiano, contenente numerose vedute di città della Penisola quali, oltre a Bologna: Arezzo, Bergamo, Brescia, Camerino, Cremona, Ferrara, Fidenza, Firenze, Lucca, Milano, Padova, Pavia, Perugia, Piacenza, Pisa, Pistoia, Prato, Ravenna, Roma, Siena, Treviso, Udine, Urbino, Venezia, Verona, Vicenza, ...
Nel 1889 Poppi guadagnò due medaglie (d’oro e d’argento) all’esposizione della Repubblica di San Marino, dalla quale ebbe la qualifica di “Fotografo Governativo”, inoltre vinse un terzo premio all’Esposizione Universale di Parigi. Altra medaglia d’argento giunse al termine della Prima Esposizione Italiana d’Architettura tenutasi a Torino nel 1890; un diploma d’onore alla Prima mostra Provinciale d’Arte applicata all’Industria di Bologna del 1892; infine una medaglia d’argento del Ministero della Pubblica Istruzione all’Esposizione Emiliana di Fotografia del 1900.

Dal 1903 Poppi iniziò a ritirarsi dalla scena, ufficializzando tale decisione il 18 marzo 1907. Ebbe così termine una lunga carriera costellata di numerosi successi e premiata da importanti riconoscimenti, obiettivamente ben lontana da quella dei vari fotografi cremonesi attivi nel medesimo periodo. Non si intende, con ciò, sia chiaro, sminuire il lavoro dei professionisti locali, ma è opportuno e fondamentale che l’opera di questi ultimi venga contestualizzata in modo sereno ed obiettivo.
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