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CREMONA AMARCORD
METANODOTTO SUL PO

Il metanodotto sospeso sul Po


Articolo pubblicato il 26 aprile 2015.

Molti ricordano il metanodotto sorretto da ponte aereo che attraversò il Po per oltre un trentennio di fronte alle Canotteri.
Il 9 maggio 1954 entrò in servizio il metanodotto Cortemaggiore-Cavriaga (lungo 70 chilometri) che scavalcava il Po tramite un ponte sospeso, opera avveniristica (all’epoca fra le maggiori costruite in Europa per ampiezza della luce), snella ed elegante. Tale struttura serviva per sostituire la vecchia condotta agganciata al ponte ferroviario, divenuta ormai insufficiente e tecnologicamente arretrata, consentendo di assicurare una maggiore sicurezza e portata di gas. Il ponte si sosteneva su tre piloni (i centrali erano distanti 320,40 metri uno dall’altro), per uno sviluppo complessivo di m. 920,80. La tubazione si trovava a 15 metri di altezza rispetto al livello stradale del lungo Po; i piloni, fondati alla profondità media di m. 25, misuravano 47,80 metri da terra (di cui 8 in muratura). Per la costruzione dell’intera struttura furono necessarie 45mila ore lavorative. Il metanodotto aveva una capacità di 3,5 milioni di metri cubi al giorno per alimentare le utenze delle provincie di Cremona, Mantova, Verona, Vicenza, Padova, Treviso e Venezia. Nel 1985 fu abbandonato definitivamente a favore del nuovo, sotterraneo (o meglio subacqueo), adagiato sul fondale del Po.
Il ponte sospeso rimase in servizio per 32 anni e fu smantellato a partire dal marzo 1987: gli enormi costi per la manutenzione ordinaria e straordinaria (avrebbero dovuto essere sostituite tutte le funi d’acciaio) ne consigliarono la dimissione e il successivo smantellamento.


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