2015-04 - Affreschi nella chiesa di S. Mattia - ©2024 Roberto Caccialanza | Ricerca, fotografia, pubblicazioni, mostre

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CREMONA AMARCORD
RINVENIMENTO DI AFFRESCHI

1910: il rinvenimento di affreschi
nella ex chiesa di S. Mattia


Articolo pubblicato il 5 aprile 2015.

La chiesa di S. Mattia si trovava sul lato meridionale di piazza Gallina, con l’abside rivolta verso contrada Borgo Spera (oggi via Manzoni) e la facciata sull’attuale via Cazzaniga. Aveva tre navate (sostenute da colonne rotonde con capitelli cubici smussati, trasformate nel XVI secolo in pilastri quadrati), anche se sulla pianta del Campi fu rappresentata come se ne avesse una sola.
Nei primi anni del Novecento di questa chiesa non rimaneva che la metà anteriore, ovvero la facciata, trasformata all’uso di abitazione, e tre campate; anche il resto era ridotto ad alloggi. La parte non abbattuta era stata occupata in periodi successivi da un’officina di fabbro, poi da marmista e infine da carrozziere, di conseguenza subì diverse deturpazioni artistiche e nelle strutture murarie.
Ciò tuttavia, nella controfacciata si rinvennero alcuni affreschi: ne era adorna per tutta la lunghezza. Uno, alla destra entrando dalla porta principale, rappresentava Maria Vergine con i Santi, alla sua sinistra S. Francesco d’Assisi e altri Santi alla destra; gli altri affreschi, alla sinistra entrando, rappresentavano la Maria Vergine con Bambino (alla maniera lombarda), la Vergine con Bambino ed un vescovo (di fattura posteriore) ed un altro ancora di maniera più antica. Traccia di un dipinto murario si vedeva anche sulla prima colonna rotonda a sinistra, ma deturpato e irriconoscibile. In un vano (lato via Manzoni) fu rinvenuta una bella Madonna con Bambino su fondo molto scuro, con vesti e fiorami e a pieghe morbide. Altri dipinti murali di un certo interesse furono rinvenuti nella terza campata, che era stata coperta da alcuni strati di intonaco. Il più antico era una rappresentazione storica divisa in due parti: nella superiore il trasporto di una Santa defunta, fatto a braccia con accompagnamento di figura, una delle quali teneva nella destra un rotolo e conversava con altre; nella porzione inferiore si vedevano varie teste, purtroppo irriconoscibili dato il pessimo stato di conservazione, e un leone che posava le zampe sull’aureola di una Santa (il leone era di fattura così arcaica che ne era difficile la lettura e l’interpretazione). A questa figura ne era sovrapposta un’altra, con figure e ornamenti, infine un terzo strato riportava figure Cinquecentesche in grandezza naturale ma totalmente rovinate. Alla metà inferiore sinistra erano raffigurati S. Rocco e S. Sebastiano, per dipingere i quali il pittore aveva eliminato tutti gli strati antichi: le due figure di grandezza quasi naturale erano rappresentate entro edicole sostenute da colonne delle quali un capitello riportava la data 148… (?).
Nel medesimo anno in cui furono rinvenuti gli affreschi, alcune porzioni di essi furono asportati e trasferiti al Museo Civico ‘Ala Ponzone’.


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