2015-03 - Politeama Cremonese (Giuseppe Verdi) - ©2024 Roberto Caccialanza | Ricerca, fotografia, pubblicazioni, mostre

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CREMONA AMARCORD
IL 'POLITEAMA CREMONESE'

Il 'Politeama Cremonese'
Risale all'ottobre 1897 la proposta di intitolazione
al maestro Giuseppe Verdi


Articolo pubblicato il 22 marzo 2015.

IL 'POLITEAMA CREMONESE' SORSE SULLE CENERI DEL TEATRO RICCI
L’ex Politeama, situato sull’attuale via Cesare Battisti, sorse sulle rovine del Teatro Ricci, andato completamente distrutto dopo 37 anni di attività a seguito del fortuito incendio avvenuto il 10 dicembre 1896. Le opere murarie, principiate nel 1897, terminarono a fine settembre per quanto riguarda il cupolone (il giorno 28 si cominciò a mettere mano alle decorazioni), mentre per quanto riguarda la chiusura dei lavori si arrivò a pochi giorni prima dell’inaugurazione che si tenne il 6 gennaio 1898 con la messa in scena della ‘Bohème’ di Giacomo Puccini: i maggiori quotidiani dell’epoca diedero ampio risalto all’evento (Il Corriere della Sera e La Lombardia di Milano, la Gazzetta del Popolo di Torino, Il Resto del Carlino di Bologna, La Tribuna di Roma…).

OTTOBRE 1897: LA PRIMA PROPOSTA DI INTITOLAZIONE A GIUSEPPE VERDI
A differenza di quanto creduto fino ad oggi -e questa è la notizia importante-, la proposta di intitolazione del Politeama in memoria del maestro Giuseppe Verdi (deceduto 28 gennaio 1901) risale a parecchio tempo prima: ai primi di ottobre del 1897 fu una certa Anita Chiaro ad avanzare l’ipotesi che il teatro ‘Cremonese’ fosse dedicato ad Antonio Stradivari, mentre altri lettori anonimi del quotidiano ‘La Provincia’ suggerirono chi Monteverdi, chi Giuseppe Verdi. All’epoca si era già deciso per il nome di ‘Politeama Cremonese’, perciò ogni ulteriore proposta in quel momento non fu presa in considerazione.
L’immagine che si presenta a corredo dell’articolo è dunque dell’agosto-settembre 1897, quando fervevano i lavori di costruzione della cupola del ‘Politeama Cremonese’. Oggi (ahimè) l’edificio è in parte abbandonato a sé stesso e in parte trasformato in posteggio per auto e condominio residenziale (da sempre è uno strano vizio quello dei cremonesi di distruggere ciò che riguarda la propria memoria, come le Mura della città, le Porte, i palazzi, le manifestazioni culturali, ...).

CHI LAVORÒ AL PROGETTO
Il progetto e la direzione dei lavori vennero affidati all’illustre architetto milanese comm. Achille Sfondrini, il quale in uno spazio alquanto angusto riuscì a ricavare un ottimo edificio. L’interno, decorato in modo affatto sfarzoso, fu compensato dallo splendido sipario dipinto dal valente Antonio Rizzi, artista cremonese dimorante a Milano (il tema ‘la voce del violino’ suggerì a Rizzi il soggetto da dipingere). La grande cupola in ferro e vetro venne costruita dalla ditta Frigerio di Milano. Le pavimentazioni in mattonelle dell’atrio e dei ripiani di scala furono prodotti dalla Ceramica Ferrari, gli altri laterizi forati e il pavimento in legno del foyer dallo stabilimento Repellini. L’arch. Sfondrini fu coadiuvato nella direzione dei lavori dal capomastro cremonese Enrico Bosi. Gran parte dei falegnami, dei fabbri e dei tappezzieri erano di Cremona. I bravi Urio e Ravanello di Milano si occuparono dei lavori di stucco; le dorature furono eseguite da Ghiraldi, Feudatari e Tornitori; lo scultore Vincenzo Guindani realizzò ammirate opere (fiori, medaglioni nel salone e nell’atrio). Il ‘Politeama Cremonese’ fu illuminato con luce elettrica (anche da 26 grifoni alati squisitamente modellati) prodotta da motori a gas della ditta ‘Langen & Wolf’.
Il prezzo dei palchi fu così stabilito: palco semplice di prima fila, Lire 450; barcaccia da due palchi di prima fila, L. 900; barcaccia della capacità di circa due palchi di prima galleria, L. 600; per una barcaccia della capacità di circa due palchi di seconda galleria, L. 400.

I PRIMI EVENTI ORGANIZZATI AL 'POLITEAMA CREMONESE'
Il Politeama venne utilizzato sino dai primi giorni di vita per tenervi eventi anche di una certa rilevanza, oltre a funzionare come teatro: ad esempio, il 6 marzo 1898 si tenne la seconda conferenza su Cremona Cisalpina, curata da Luigi Ratti; nel 1903 vi si tenne l’inaugurazione del Congresso nazionale dei professori delle scuole medie, alla presenza del ministro dell’istruzione comm. Vittorio Fiorini; il 27 marzo 1904 si svolse la terza conferenza Cremona ai giorni di Napoleone; il 12 marzo 1905 Ettore Signori fu organizzatore e relatore del convegno Per l’isolamento del Duomo, i cui atti furono subito dopo pubblicati con i tipi di Luigi Battistelli di Milano; dal 23 al 25 settembre 1907 fu organizzato il settimo congresso della International Co-operative Alliance durante il quale il presidente del convegno Luigi Luzzatti diede il benvenuto a illustri personalità della politica mondiale. Non va dimenticato che il Politeama, oltre ad essere teatro d’arte varia, diventò il punto di riferimento a Cremona per le proiezioni del cinematografo (elettrico).


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