2014-12 - Piazza del Duomo estate 1909 - ©2024 Roberto Caccialanza | Ricerca, fotografia, pubblicazioni, mostre

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CREMONA AMARCORD
PIAZZA DEL DUOMO

Uno straordinario sguardo sul passato
della Piazza del Duomo di Cremona


Articolo pubblicato il 14 dicembre 2014.

Piazza del Duomo, estate del 1909: questo documento straordinario e assolutamente inedito attesta lo stato dei lavori per il rifacimento del planisfero dell’Orologio Astronomico del Torrazzo che durò oltre un anno, dal settembre 1908 al novembre 1909.
Inventato e disegnato dai cremonesi Gio. Batta e Giovanni Francesco Dovizioli (o Divizioli) nel 1583, il quadrante fu dipinto cinque anni più tardi da Francesco Dovizioli e Giovanni Battista de Bordoni di Castelleone. Restauri vennero eseguiti nel 1671 (il quadrante fu ridipinto da Gio. Batta Natali di Casalmaggiore) e nel 1710 (Giuseppe Natali, pure di Casalmaggiore). Nel 1840 si provvide a un ripristino dell’intero sistema meccanico di funzionamento dell’Orologio, a cura dei fabbriceri Cadolino, Baranzoni, Vacchelli, e dei canonici Dragoni e Braga, per opera di Giuseppe Pozzali e Figlio, orologiai di via Boccaccino, che per decenni si presero cura del magnifico Orologio della Grande Torre.

A partire dal settembre del 1908 fu dunque allestita l’impalcatura di stuoie realizzate con arelle di cannicci di palude che coprì il quadrante agli occhi dei cremonesi per svariati mesi: tale è la situazione illustrata nella rara immagine che si propone a corredo di questo articolo.
È d’obbligo precisare che in quell’occasione non si pose mano solamente all’Orologio astronomico (il cui diametro è di 9 metri circa) ma altresì al grande stemma della città (largo circa 5 metri per 7) nonché alla Meridiana posta sulla parete sud del Torrazzo, della quale lo gnomone a disco rimaneva -all’epoca- l’unico superstite.

Nel caso del planisfero, la Fabbriceria del Duomo affidò al prof. De Col l’onere di eseguire un progetto di restauro che il maestro di pittura presso l’Istituto “Ala Ponzone” decise di ispirare al disegno originale del Dovizioli (datato 1623). Agli inizi dell’agosto 1909 il disegno di prova era già stato presentato ed approvato dalla commissione formata dall’ing. Gusalli, addetto all’Ufficio per la Conservazione dei Monumenti della Lombardia, dall’ing. Ettore Signori quale commissario per la Conservazione dei Monumenti della Provincia di Cremona, l’avv. Bongiovanni in qualità di presidente della Fabbriceria, l’ing. Dovara e il canonico Federici. I lavori di restauro subirono parecchie soste dovute a cause tecniche e alla cagionevole salute del prof. De Col, ma a metà novembre l’impalcatura che aveva nascosto agli occhi dei cremonesi il grande quadrante del Torrazzo venne finalmente smantellata. I cremonesi poterono tornare a vedere il grande Orologio astronomico, alcune parti del quale furono completate dal noto pittore cremonese Carlo Vittori.

Il prof. Michieli, insegnante di scultura e collega di De Col presso l’Ala Ponzone, si prese cura dello stemma cittadino, mentre il celebre Deputato generale Francesco Pistoia fu incaricato di ripristinare la Meridiana, della quale non era rimasto alcun segno eccetto che per lo gnomone a disco. Pistoia accolse l’invito di buon grado e con esattezza scientifica calcolò tutti i riferimenti necessari affinché fosse possibile scolpire le nuove indicazioni sopra sei lastre di marmo di Carrara delle dimensioni di 1 metro per 80 centimetri, disposte in verticale una sopra l’altra.
Il capomastro Luigi Bosi fornì i dati essenziali a determinare le nuove coordinate e supervisionò il difficile lavoro degli scalpellini. A opera ultimata il generale Pistoia consegnò alla Fabbriceria sia il disegno dal vero che la dimostrazione grafica e geometrica descrittiva della Meridiana in scala 1/10.


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