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CREMONA AMARCORD
IL CRISTO DI MARIO SPADARI

Con il defluire della piena
il Po si è portato via il Cristo di Mario Spadari


Articolo pubblicato il 27 novembre 2014.

Con il defluire della piena nei giorni scorsi, se n'è andato anche il punto di riferimento per i navigatori del Grande fiume: il Cristo ligneo opera del pittore-scultore cremonese Giuseppe Mario Spadari. La scultura che dominava la confluenza di Po e Po Nuovo dal 1988, in zona Spinadesco, è stata spazzata via dal corso d’acqua.
Il Crìst, posizionato su un lembo di terra sulla sponda lombarda di fronte alla Maginot e scolpito in un tronco di ciliegio, è stato sradicato dalla forza dell’acqua insieme a una parte del palo di sostegno. I tre puntelli infissi a terra si sono salvati ma, nel punto in cui convergono, il tubo che sorreggeva la statua risulta tranciato di netto. La potenza dell’acqua e – probabilmente – una catasta di legna hanno cancellato quello che da lustri era il punto di riferimento per i barcaioli sul Po.
Anche l’area, curata periodicamente da Mario Simonetto, è stata completamente stravolta e resa quasi irriconoscibile perché ridisegnata dallo scorrere delle acque: ora si trovano enormi accumuli di sabbia dove prima c’erano gli alberi da frutta, le piante e gli arbusti sono piegati quasi a terra nel verso della corrente, rami e tronchi sono addossati alle piante esistenti (anche a metri di altezza), e la scaletta di accesso è sparita sotto tre-quattro metri di sabbia.


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