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COLLABORAZIONI
GLI IMPERI CENTRALI NELLA GRANDE GUERRA

Gli imperi centrali nella Grande Guerra
Libro e mostra fotografica a cura di Emanuele Bettini
Digitalizzazione e allestimento a cura di Roberto Caccialanza

Mostra di fotografie storiche allestita nella Sala degli Alabardieri presso il Palazzo Comunale di Cremona
dal 4 al 27 ottobre 2013


PRESENTAZIONE
La Val d’Argent, detta anche Val  Lièpvre o valle di Sainte-Marie-aux-Mines, è una valle alsaziana situata al crocevia tra i dipartimenti di Vosgi,  dell’alto Reno e del Basso Reno. È servita da diversi passaggi e dalla strada statale n. 59, che permette di attraversare le montagne dei Vosgi nella parte centrale. Questa particolare posizione geografica ha predisposto la Val d’Argent, più di altre zone, di beneficiare di molteplici influenze che hanno plasmato le tante sfaccettature del suo paesaggio.

Zona di contatto fra l’Alsazia e la Lorena
Fin dal Medioevo, la Val d’Argent appare come una zona di contatto tra il territorio tedesco e il Ducato di Lorena francofono.
Dopo la guerra franco-prussiana del 1870-1871, segnata dalla sconfitta dei francesi, i dipartimenti dell’alto Reno, del Basso Reno e della Mosella sono annessi al Reich tedesco. Il confine franco-tedesco è fissato sulla linea di cresta dei monti Vosgi, rendendo la Val d’Argent un unico territorio tedesco. 4000 paletti sono piantati sul crinale dei Vosgi, per segnare il valico di frontiera.
Punto d’incrocio tra i due paesi, il Colle di Sainte-Marie-aux-Mines è oggetto di una sorveglianza costante e discreta da parte delle guardie di frontiera. Ne diviene un luogo per le passeggiate domenicali, dove s’incontrano gli abitanti di entrambi i lati della montagna.

DALLA GUERRA DI MOVIMENTO ALLA GUERRA DI POSIZIONE
La guerra di movimento (agosto-novembre 1914)
Dalla fine di luglio 1914, i rumori di guerra accendono le tensioni lungo il confine. Dal 31 luglio 1914 l’arrivo di fucilieri e artiglieri tedeschi lascia presagire lo scontro. Il giorno successivo, delle requisizioni civili segnano dei trinceramenti in punti strategici del Colle di Sainte-Marie. Il 3 agosto la guerra è dichiarata e scontri si verificano nello stesso giorno sul Colle di Sainte-Marie.Da agosto a novembre 1914 s’intraprende una guerra di movimento in cui ciascuno cerca di conquistare il maggior numero di punti strategici. Il fronte di Sainte-Marie-aux-Mines è diviso in tre settori: quello di Sainte-Marie / Chaume de Lusse, quello di  Violu a sud del Colle di  Sainte-Marie e quello di Haycot Brézouard a sud ovest di Echery.
I combattimenti  in questo periodo sono molto cruenti. L’8 agosto 1914 gli Jäger tedeschi affrontano il 31° battaglione di fucilieri francesi a piedi presso  Renclos des Vaches. I francesi cadono sotto i nutriti colpi delle mitragliatrici tedesche. Il giorno dopo i combattimenti presso Chaume de Lusse e il Colle di Sainte-Marie sono anch’essi molto violenti. Il 14 agosto i francesi lanciano una grande offensiva e liberano per poco tempo Sainte-Marie-aux-Mines.
Pochi giorni dopo, i tedeschi organizzano un’operazione per riconquistare il territorio. Dal 20 al 25 agosto 1914, le truppe bavaresi guidate dal generale von Benzino s’impegnano nella graduale riconquista di Lièpvre, Musloch, Sainte-Croix-aux-Mines e Sainte-Marie-aux-Mines. I civili sospettati di essere filo francesi subiscono dei maltrattamenti, le loro fattorie e i fienili sono bruciati. A partire dalla fine di agosto 1914, la lotta si concentra nella zona del Colle di Sainte-Marie-aux-Mines, che è aspramente conteso.
Nell’autunno del 1914, i francesi compiono delle operazioni mirate a fissare dei punti o cime strategiche. Appoggiati dall’artiglieria, a metà novembre 1914 conquistano  la Tête de Violu. Il fronte si stabilizza progressivamente attorno alla vecchia cresta frontaliera: i Francesi mantengono il Colle di Bonhomme e Violu, mentre i tedeschi  il Col de Sainte-Marie, le cime di Pain de Sucre e  di Bernhardstein.

Verso una guerra di posizione
Alla fine del 1914 la guerra di movimento si trasforma in guerra di posizione. Ora ogni belligerante deve mantenere il controllo dei punti di osservazione chiave conquistati durante i primi mesi di guerra e le truppe sono ridistribuite di conseguenza. Se i primi mesi di conflitto hanno mobilitato più di 100.000 frontalieri tedeschi, i militari effettivi vanno gradualmente stabilizzandosi dai 15.000 ai 20.000 uomini in Val d’Argent, di cui un quarto occupa alternativamente la linea del fronte. Questi effettivi sono composti da truppe di riserva, integrati da soldati tra i 17 e i 45 anni.
Situata tra gli 800 e i 1000 metri, la linea del fronte si estende dalla Chaume de Lusse fino a Haïcot. Essa viene progressivamente rafforzata per essere protetta con una media effettiva di 5.000 uomini. Il suo sviluppo risponde alle problematiche specifiche della guerra di montagna, e va ad impiegare una grande massa di unità militari specializzate durante i 4 anni di guerra.

LO SVILUPPO DEL FRONTE
La rete di trasporto e di comunicazione
La rete di strade e di camminamenti esistenti è completata da sentieri specificatamente guidati, a volte scavati nella roccia. Viene organizzata una rete di trasporto tale da  fornire una quantità sufficiente di materiali, lamiere e fili necessari per lo sviluppo della zona montuosa.
Si aggiungono buoi e muli. La rete di trasporto è basata su funicolari, teleferiche, ferrovia a scartamento ridotto che serve qualsiasi punto del fronte. La funicolare del Pain de Sucre sale a circa 400 m. di altitudine degli 800 m. di dislivello in 12 minuti. A Sainte-Croix-aux-Mines, la teleferica Eberhardtbahn collega la valle del Petit Rombach alla Chaume de Lusse. Sua stazione superiore è collegata con la linea “Lordonbahn”, che porta alla  Valle di Villé 20 km. più a valle. In parallelo, una fitta rete di comunicazione si estende gradualmente in ogni direzione. Comprende linee telefoniche, telegrafiche o stazioni di segnalazione ottica, questa rete di comunicazioni permette di trasmettere rapidamente ordini in qualsiasi punto del fronte.

Le trincee
La necessità d’interrarsi per proteggersi contro gli attacchi diventa, in entrambi i campi, una necessità prioritaria. Il sistema di trincee, a volte coperte, si sviluppa e si perfeziona costantemente.
Queste si adattano molto rapidamente alla fisionomia del terreno. Accanto alle trincee tradizionali, si vedono le trincee contro il pendio o trincee protette da muretti quando è impossibile scavare troppo in profondità. Gradualmente collegate tra loro, formano una rete che presenta un aspetto elaborato e complesso.
A causa della breve distanza tra alcuni posti nelle trincee avversarie, i genieri tedeschi e gli ingegneri francesi praticano la guerra delle mine. Si tratta di tunnel sotto le posizioni nemiche da far saltare con l’esplosivo. La guerra delle mine appare come una delle caratteristiche particolari della guerra nei Vosgi tra il giugno 1915 e l’aprile 1916.
Nei Vosgi le armi chimiche sono utilizzate per la prima volta nel 1916 contro le posizioni francesi di Violu. Delle conchiglie emettono gas tossici quando cadono sulle posizioni nemiche. Ma questa piccola arma è rapidamente abbandonato a causa degli inconvenienti meteorologici.

Fortini e caserme
Per proteggere le truppe, sono costruiti dei rifugi a ridosso dalle zone di combattimento. Si utilizzano  prefabbricati in cemento, modellati al parco dei pionieri di Sainte-Marie-aux-Mines, poi orientati verso il fronte a sostegno della rete di trasporto militare. Alcuni rifugi sono costruiti in cemento armato, come le postazioni delle mitragliatrici, delle minenwerfer (postazioni di mortaio) o costruzioni abitative strategiche (stazione di trasmissione, un comando o centrale elettrica ...).Parallelamente, una serie di capanne di legno è stata eretta in zone meno esposte. Esse sono utilizzate per i soldati e gli ufficiali incaricati di monitorare il fronte. Tali edifici formano dei piccoli villaggi. Questi quartieri sono personalizzati dalle truppe che vi risiedono sia dal nome dato all’acquartieramento sia dal suo interno. Gli ufficiali dello Stato Maggiore dispongono di alloggiamenti muniti di un certo conforto. Per alloggiare le truppe in riposo sono costruite delle baracche in ogni valle. La vita al fronte è organizzata con la creazione di strutture che offrono un minimo di confort ai soldati: servizi sanitari, stazioni di disinfestazione, lavanderie e anche una piscina riscaldata sono collocati a  Côte d’Echery, vicino alla zona di Violu.

LA CITTÀ DEL FRONTE
Riconversione delle infrastrutture per lo sforzo bellico
La presenza di circa 20.000 soldati, di cui un quarto viene impiegato sul fronte, cambia radicalmente il volto dei comuni della Val d’Argent, perché tutte le infrastrutture comunali vengono requisite per lo sforzo bellico. A Sainte-Marie-aux-Mines, il teatro comunale si trasforma in un ospedale da campo, le fabbriche e le scuole sono utilizzati per gli alloggiamenti, l’ufficio postale è occupato dal Feldpost, i bagni municipali sono riservati per le truppe a riposo. Meno esposto al fuoco di artiglieria, il comune di Lièpvre colloca le riserve (foraggi e munizioni), nelle vicinanze della stazione ferroviaria e un ospedale militare nella fabbrica Dietsch e nei locali annessi. Le strade si animano al passaggio dei prigionieri, delle sfilate di truppe, dei cortei funebri e del traffico di ogni genere. Nelle piazze comunali la domenica si tengono concerti di musica militare.

Mobilitazione degli abitanti per lo sforzo bellico
La popolazione locale è ugualmente obbligata a partecipare allo sforzo bellico. Votata il 2 dicembre 1916, la legge che istituisce lo Hilfsdienst (servizio ausiliario) autorizza l’amministrazione militare tedesca a reclutare uomini e donne dai 15 ai 60 anni per eseguire diversi lavori. La maggior parte degli uomini sono arruolati nell’esercito attivo, le donne sono costrette a lavori difficili. Ai tradizionali compiti di rammendatrici, lavandaie, cuoche e infermiere s’aggiungono dei compiti di fienagione e movimento terra.
Contemporaneamente, la maggior parte degli abitanti della Val d’Argent sono tenuti ad ospitare e sfamare ufficiali e soldati di stanza nella zona. Sainte-Marie-aux-Mines ha così visto raddoppiare o triplicare la popolazione durante il conflitto. Una simile situazione non è senza conseguenze nei rifornimenti. Quanto più lunga è la durata della guerra, tanto più la popolazione civile è soggetta a privazioni: i prodotti di prima necessità si fanno sempre più rari. Dal 1915, il pane e la carne sono razionati. Le cucine da campo militari si adoperano al rifocillamento della popolazione civile messa in difficoltà.

LA FINE DEL CONFLITTO E IL DOVERE DELLA MEMORIA
La fine della guerra
Il 28 ottobre 1918 la Germania accetta i 14 punti del presidente degli Stati Uniti, uno dei quali impone il ritorno dell’Alsazia e della Lorena alla Francia. Dall’inizio del mese di novembre, i tedeschi cominciano a ritirare il loro equipaggiamento militare. Il 10 novembre 1918, la notizia della abdicazione di Kaiser arriva alle linee francesi. L’11 novembre, i tedeschi accettano i termini dell’armistizio.
Mentre le truppe francesi preparano il loro arrivo a Sainte-Marie-aux-Mines, i tedeschi ricevono l’ordine di evacuare la zona. Essi si dirigono verso Ribeauvillé e di là a Schoenau dove attraversano il Reno.
Il 17 novembre 1918 le truppe del 333° Reggimento Fanteria e il generale Vandenberg comandante del 10 ° Corpo d’Armata fanno un ingresso trionfale a Sainte-Marie-aux-Mines.

Lo smantellamento delle infrastrutture militari
Dopo che il genio militare si era occupato della pulizia del campo di battaglia, la municipalità di Sainte-Marie, preoccupata per la sicurezza dei pedoni, fa smantellare le infrastrutture militari di legno e, dal 1919, fa colmare le trincee dai residenti disoccupati. Delle aste sono fatte coi rottami di acciaio che recuperano, anche facendo saltare i fortini con esplosivo. Di questo patrimonio unico, tuttavia, rimane un numero impressionante di strutture, più o meno ben conservate.

Cimiteri militari
Nei primi anni di guerra, i soldati sono spesso sepolti vicino al luogo dove sono caduti. Delle  semplici croci di legno isolate in piena foresta segnano la tomba di un soldato coi fiori messi dai suoi compagni. Successivamente, nei cimiteri locali sono creati dei settori militari. Nel 1916 è fondato il Servizio tedesco delle sepolture di guerra, che sviluppa e organizza i molti cimiteri. Nel 1916-1917, questo Servizio ha fatto erigere il cimitero monumentale di Montgoutte. Le tombe sono allineate su entrambi i lati di una monumentale croce di granito, il cui medaglione di bronzo raffigura un soldato tedesco. Il torrente che attraversa il centro del cimitero si riferisce al simbolismo del riposo e della pace. I cimiteri militari francesi del colle di Sainte-Marie e la  Hajus a Sainte-Croix-aux-Mines sono diventati cimiteri nazionali alla fine della guerra.

I monumenti ai caduti
Dal 1920 sorgono i primi monumenti ai caduti e vengono eretti nel centro dei Comuni. Nella Val d’Argent, come nei vecchi territori annessi, il motto di “Morte alla Francia” non compare più sui monumenti. Ogni mausoleo ha la sua simbologia. Il monumento di Sainte-Croix-aux-Mines è una donna che depone un fiore su un cenotafio, ricordando che molti soldati, morti soprattutto ad Est, non hanno una tomba identificata. A Sainte Marie-aux-Mines, il monumento ai caduti raffigura un alsaziano nell’atto di avanzare verso una Marianne che gli apre le braccia, simboleggiando il ritorno dell’Alsazia alla Francia. I memoriali di Lièpvre e Rombach-le-Franc sono a forma di obelisco, che tende le braccia di Comuni (Lièpvre) o che rappresenta degli orfani (Rombach).

Le targhe commemorative
Varie località della Val d’Argent hanno fatto targhe commemorative apposte sugli edifici pubblici. A Sainte-Croix-aux-Mines, una di queste è visibile sulla parte anteriore della scuola elementare. Queste targhe sono state collocate su iniziativa dell’Associazione dei Proscritti di Alsazia, di cui Maurice Burrus è stato il cofondatore. Fondata nel 1919, questa Associazione ha lavorato per il riconoscimento dei diritti degli alsaziani che hanno dovuto combattere in uniforme tedesca, o vittime di vessazioni da parte dell’esercito tedesco nel 1914-1918. Durante la seconda guerra mondiale, la maggior parte delle targhe dei Proscritti in Alsazia sono state tolte dal regime nazista.


Immagini tratte dall'album Kriegs-erinnerungen 1914-16 (collezione privata)
Immagini tratte da album senza titolo (collezione privata)
Immagini tratte dagli Archivi della Communauté de Communes du Val d'Argent
Immagini tratte dalla collana di volumi Histoire illustrée de la Guerre du droit
a cura di Émile Hinzelin, Librairie Artistique Quillet, Paris 1914 (collezione privata)
Sito autoprodotto da Roberto Caccialanza
É vietata la riproduzione di testi e immagini
La ricerca storica,
che divertimento !!!
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