2011 - Ghigo all'ADAFA (GFC) - ©2024 Roberto Caccialanza | Ricerca, fotografia, pubblicazioni, mostre

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MOSTRE
MICHELE GHIGO

momenti... di Michele Ghigo

Mostra fotografica esposta presso l'ADAFA di Cremona dal 5 al 20 maggio 2012


Il Gruppo Fotografico Cremonese - ADAFA, Benemerito della fotografia Italiana, ha ospitato, dal 5 al 20 maggio 2012, momenti..., la mostra retrospettiva di Michele Ghigo. Nel corso dell'inaugurazione, alla presenza del presidente del GFC, Roberto Caccialanza, e della presidente dell'ADAFA, dott.ssa Raffaella Barbierato, è stata consegnata a Ghigo la targa di Socio Onorario del Gruppo Fotografico Cremonese.
Nel 2012 il dottor Ghigo risiedeva a Novara. Ha iniziato a fotografare nel 1950 conseguendo le prime affermazioni in concorsi fotografici per universitari a Torino. Nel 1956 si è iscritto alla Società Fotografica Subalpina, ha poi rilanciato la Società Fotografica Novarese (1959) di cui è stato Segretario e Presidente. Nel 1964 ha ricevuto l’incarico di vice segretario della FIAF - Federazione Italiana Associazioni Fotografiche della quale è stato eletto Segretario Generale (1968), Presidente nazionale (1972) e Presidente Onorario (1993). Dal 1960 al 1972 ha partecipato a concorsi in Italia e all'estero ricevendo l’onorificenza AFIAP (1963), EFIAP (1968), Hon.EFIAP (1972) e di ‘Seminatore FIAP’ (1994). È stato Segretario Generale e vice presidente della FIAP, federazione internazionale (1957). Promotore dell'Annuario Nazionale FIAF (1970) e della rivista ‘Il Fotoamatore’ (1975), ha dato vita alla Fototeca Nazionale FIAF.

Scopro l’importanza della fotografia all’età di 17 anni in occasione di un pellegrinaggio internazionale dei boy-scout ad Assisi e Roma, nel 1948, quando dovetti ricorrere alle conoscenze e sopra tutto alle macchine fotografiche di colleghi per portare a casa qualche ricordo della mia “impresa”.
Tornai a casa determinato a conoscere ogni segreto di fotocamere, pellicole ed accessori. Mio padre mi mise a disposizione una Voigtlander 6x9 che aveva usato in occasione del suo matrimonio, ripromettendosi di cedermi la sua Kine Exakta 24x36, una volta che avessi dimostrato serietà d’impegno e capacità sufficiente.
Era una macchina fantastica, scampata ai bombardamenti ed alle perquisizioni dei soldati tedeschi, la prima reflex per il 35 mm., ideale per la macrofotografia che a me allora interessava in modo particolare. Aveva sofferto danni alla tendina di tela gommata, che riuscii a far riparare dall’importatore del tempo, un certo signor Weiss con sede a Torino in via Boucheron 8. Questi mi prese in simpatia (forse perché quella di mio padre era stata l’unica Exakta venduta a Novara prima della guerra…), diventammo amici e mi favorì molto nel mettermi a disposizione le novità del settore, rare e preziose dovute anche al fatto che la fabbrica Jahgee si trovava nella Germania Est a Dresda per di più semidistrutta dai bombardamenti degli alleati.Le mie prime apparizioni pubbliche come fotografo dilettante furono sulla rivista del Touring Club Italiano ‘Le vie d’Italia’ dove, in due anni successivi, vinsi un secondo premio ed una segnalazione nel concorso riservato ai lettori: un aereo ad elica nel neonato aeroporto torinese di Caselle ed una barca di ferro sul Ticino ripresa dal ponte di ferro di Turbigo, entrambe a colori. L’altra pubblicazione fu sulla rivista ‘Fenarete’ della Hoepli che mi pubblicò Il porto di Milano un bianco nero della darsena di Porta Ticinese.
Nel 1954 il giornale universitario torinese ‘Ateneo’ bandì un concorso d’arte riservato agli studenti ed aperto anche alla fotografia. Partecipai con due paesaggi in bianco nero, vedute di Folgaria in Trentino, classiche con neve, luci radenti ed ombre allungate, secondo gli esempi pubblicati sulle riviste dell’epoca. Fui premiato e ciò portò ad organizzare il trasferimento della mostra a Novara, al Broletto, e l’iscrizione mia e del mio gruppo universitario “I pastori dell’Agogna” (Sacer Ordo Pastorum Agoniae Rivi) alla Società Fotografica Subalpina.
La Subalpina era per me e molti altri un mito. Me ne parlava sempre il mio maestro, Antonio Rubatto un vecchio socio maestro della gomma bicromatata e della fotografia stereoscopica, cui facevo criticare tutti i miei primi lavori, raccolti in quaderni di provini a contatto, corredati di tempi di esposizione, diaframmi, condizioni meteorologiche e filtri eventuali. Ora potevo gironzolare anch’io in quel tempio della fotografia, anche se poco considerato dai soci anziani, ad eccezione del cav. Franco Manassero che mi gratificò sempre di una paterna amicizia. Mi feci le ossa frequentando le serate di proiezioni del ‘Festival Internazionale del Fotocolore’ in una grande sala gremita di pubblico, con le fotografie commentate una per una dal dott. Renato Fioravanti.
Finita l’università e rientrato a Novara sentii la necessità di frequentare un circolo fotografico, per scambiare qualche esperienza. Quando, nel 1959, organizzammo un incontro di appassionati con l’intento di fondare un foto club, venimmo a scoprire che a Novara esisteva ancora la Società Fotografica Novarese, fondata nel 1939, e che faceva capo al rag. Candiani, segretario dell’Istituto Tecnico ‘Mossotti’, ed anche della Società Fotografica Novarese. Questi fu ben lieto di trasmetterci i beni residui della società, riviste, un proiettore senza obiettivo, qualche scartoffia e noi riprendemmo subito l’attività con giovanile entusiasmo. La cosa curiosa fu lo scoprire che già mio padre, prima della guerra, era stato socio dotato di regolari tessere, sociale e nazionale, quest’ultima della federazione di allora che si chiamava USIAF – ‘Unione Società Italiane di Arte Fotografica’.
Partecipammo a concorsi locali e nazionali con risultati dignitosi, ammissioni ed anche premi fino a conquistare (Ghigo, Perotti e Savoini) l’onorificenza internazionale di Afiap (‘Artiste de la FIAP’).
Organizzammo anche tre concorsi nazionali, patrocinati dalla federazione (1962, 1963 e 1966) e diverse manifestazioni culminate, nel 1969, con l’organizzazione del 21° Congresso nazionale FIAF a Verbania, in collaborazione con il foto cineclub locale.
Nel 1963 mi trasferii a Torino e ripresi a frequentare la Società Fotografica Subalpina, dove si completò la mia formazione fotografica, a contatto di tanti personaggi di primo piano nel panorama della fotografia italiana.
Qui incontrai la persona più importante per la mia carriera nel mondo della fotografia, il dott. Luigi Martinengo, medico chirurgo e raffinato fotografo colorista, segretario generale della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche. Questi m’invitò a collaborare con lui nella gestione delle cose della federazione e mi affidò la cura della ‘Statistica FIAF’. Si trattava di fare il rilevamento delle ammissioni ai concorsi nazionali ed internazionali organizzati in Italia, nell’anno solare, dagli autori residenti in Italia, al fine di pubblicarne i risultati su di un volumetto oggetto di consultazione ai fini di valutare l’impegno ed  i consensi ottenuti dai singoli autori per la concessione di onorificenze o pubblicazione su riviste del settore, quali ‘Ferrania’ che, sul numero di dicembre, pubblicava a piena pagina una foto ed a fine fascicolo una breve biografia dei fotografi con un minimo di ammissioni.
Allora si faceva tutto a mano, non esistevano ancora i computer, ed io cominciai a fare la conoscenza, almeno nominativa, dei fotografi italiani più attivi. Il mio lavoro fu gratificato del titolo di ‘vice-segretario’, condiviso con Graziella Valbassora che batteva a macchina le buste per inviare le circolari della FIAF alle circa 150 associazioni, ed ad Alberto Prandi, uomo tuttofare.
Lavorare con Martinengo era piacevole, attento alle proposte dei collaboratori, aperto a suggerimenti ed alla conoscenza individuale degli associati. Con lui la segreteria della FIAF da armadio a muro della Società Fotografica Subalpina in via Bogino 25, occluso dall’imponente figura del presidente dott. Fioravanti che appariva di schiena perché intento a consultare carte e scartoffie, un passo alla volta è diventata due armadi a muro, arricchiti poi da una tramezza divisoria con porticina, poi piccolo ufficio con magazzino, fino a diventare ufficio autonomo nella nuova sede di via Sacchi.
Così il frutto del mio lavoro iniziale, da fascicoletto con indirizzi e numeri, è diventato un volumetto illustrato, dapprima in bianco-nero, poi a colori, ed infine con la dignità che ha oggi l’Annuario FIAF, pubblicazione prestigiosa che da 40 anni è un punto di riferimento sulla nostra organizzazione e sulla qualità della nostra produzione.
Ho avuto la fortuna di avere vicino tante persone eccezionali che mi hanno consentito di fare tante cose utili al rafforzamento della nostra organizzazione e al miglioramento del nostro modo di fotografare, in piena libertà di scelte e con la grande consapevolezza del nostro ruolo e della nostra responsabilità nei confronti della società. Se guardiamo poi il settore editoriale, spinti dall’esigenza “di dire la nostra” in piena libertà ed autonomia, abbiamo iniziato con quel foglietto chiamato “Il fotoamatore” ed ora siamo arrivati  ad una rivista di qualità come “Fotoit” per non parlare dei vari fascicoli e volumi che riempiono le nostre biblioteche.
Devo poi dire che tutto il nostro impegno a costruire questa splendida realtà che è la FIAF, non mi ha impedito di godere della bellezza e dell’importanza delle immagini fotografiche di qualità, realizzate dai nostri associati, innanzitutto, ma anche da chi mi sta più vicino, condividendo le mie scelte, o addirittura da me stesso, quando capita l’occasione di realizzare uno di quegli scatti che ti fanno vibrare il cuore.
Ecco perché ho accettato con entusiasmo e commozione l’invito a far vedere ancora una volta le mie fotografie. Alcune vecchie, magari inedite, e poi quelle fatte per quella libidine dello scatto che ti dà la macchina digitale, sorprendente nonostante tutto.
Ho pensato di raggrupparle sotto il titolo ... momenti non certo originale, ma sicuramente indicativo di tanti attimi della mia vita in cui il mio cuore ha provato delle emozioni particolari, fissati dalla fotografia.

MICHELE GHIGO (Hon.EFIAP)


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La ricerca storica,
che divertimento !!!
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